“Eccoci nella nostra sezione “Caso Risolto”, questa sera con l’avvocato Daniela Oieni: benvenuto avvocato!”
“Grazie Dottore, buonasera” “Ne parlavamo oggi, prima di registrare. Vorremmo affrontare un caso che tocca tantissimi imprenditori, in particolar modo in questo periodo di crisi. Ma prima di iniziare, Le faccio la solita domanda: avvocato, abbiamo la sentenza?”
“Certo Dottore, eccola qui”
“Perfetto! Come diciamo sempre, ci piace affrontare gli argomenti ‘sentenze alla mano’, perché il pubblico che ci segue è fatto da imprenditori e professionisti, quindi vogliamo dare sempre un taglio assolutamente pratico e concreto. Iniziamo a raccontare qual è la situazione di questo cliente”
“Si tratta di una situazione singolare: è un’imprenditrice lombarda che scopre di avere un’ipoteca iscritta sui propri beni immobili. Lo scopre in banca dove il funzionario la mette al corrente dell’ipoteca legale. Allarmata da questa situazione, si reca all’Agenzia delle Entrate Riscossione per chiedere informazioni in merito a tutta la sua posizione, perché non era a conoscenza di nulla. Lì apprende di questa iscrizione di ipoteca. Conseguentemente, allarmata perché rischiava il pignoramento del bene e quindi problemi di gestione della sua attività commerciale (svolta in quell’immobile), decide di presentare un’istanza di rateazione del debito. Dopodiché si rivolge a noi”
“Questo è un aspetto importantissimo perché poi andremo a vedere cosa è successo. Ma prima voglio soffermarmi un attimo con Lei, avvocato, su questo aspetto: stiamo parlando di un’imprenditrice che scopre attraverso la banca di avere un’iscrizione ipotecaria su un bene immobile. Lo stesso potrebbe accadere, però, a chi si rende conto di aver ricevuto un pignoramento sul conto corrente. Che cosa accade normalmente? Che gli imprenditori, al fine di evitare ulteriori danni, per prima cosa fanno richiesta di rateazione presso l’Agenzia delle Entrate Riscossione”
“Esattamente, perché è l’unico strumento che hanno per poter bloccare momentaneamente quella situazione, altrimenti – come in questo caso specifico – si rischia la messa in asta del bene immobile”
“Attenzione a quello che stiamo per dire in questo momento: normalmente la stragrande maggioranza dei professionisti afferma – e questo è qualcosa di importantissimo – che laddove un professionista, un imprenditore o un contribuente in generale abbia fatto una richiesta di rateazione (quindi abbia cercato di pagare a rate il proprio debito con l’Agenzia delle Entrate Riscossione o abbia aderito alla Rottamazione Ter), non possa più agire contro l’Agenzia delle Entrate Riscossione”
“Sì, è vero. Ma questo è totalmente infondato e falso perché, l’aver presentato un eventuale istanza di rateazione o di rottamazione, non impedisce al contribuente di poter poi agire in giudizio per tutelare la sua situazione. È un suo diritto quello di rivolgersi a un Giudice nel caso in cui la situazione sia viziata. Ci sono degli errori commessi in questa fase dalla stessa Riscossione. Quindi è assolutamente non corretto che passi questa informazione tra gli imprenditori” “Cosa è accaduto con questo cliente?”
“Il cliente non aveva mai ricevuto le cartelle esattoriali e si è rivolto al nostro studio. A quel punto, non avendo alcun documento da poter impugnare, invitiamo il contribuente a recarsi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossione per farsi dare il dettaglio di tutta la sua posizione e quindi l’estratto di ruolo, così da analizzarlo e ravvisare eventuali vizi che ci consentano di agire in giudizio e tutelare la sua posizione. In questo caso, quindi, la signora si reca a richiedere gli estratti di ruolo e li presenta a noi. A quel punto, abbiamo visto che questi estratti di ruolo erano riferiti a cartelle esattoriali notificate nel 2008 e nel 2009, quindi prescritte. C’erano tutti i presupposti per poter fare un ricorso dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria per tutelare la signora e poi arrivare a far cancellare finalmente l’ipoteca”
“Cos’è accaduto in Primo Grado?”
“In Primo Grado abbiamo già avuto un risultato positivo perché la sentenza del Giudice monocratico della Sezione Lavoro ha accolto le nostre doglianze. La Riscossione in quel contesto non aveva prodotto alcuna relata di notifica delle cartelle esattoriali e si era limitata a produrre esclusivamente un’istanza di rateazione presentata dall’imprenditrice, eccependo che quella istanza equivalesse a un riconoscimento del debito e conseguentemente fosse un atto interruttivo della prescrizione”
“Avvocato, questo è un aspetto importantissimo. Quindi, secondo l’Agenzia delle Entrate Riscossione (e secondo la stragrande maggioranza dei professionisti) il fatto che un imprenditore, un professionista o un contribuente in generale abbia aderito ad una rateizzazione o anche alla Rottamazione Ter, è riconoscimento del debito. Il che vuol dire che non si può eccepire nulla riguardo alle cartelle e alle notifiche”
“Sì, è errato convincimento perché di fatto non è così: tanto è vero che la stessa Cassazione sia nel 2017 che successivamente nel 2018, oltre che nelle recentissime sentenze, non ha fanno altro che confermare il principio secondo il quale l’aver presentato un’istanza di rateazione o eventualmente di Rottamazione non equivalga a riconoscimento del debito. E, quindi, di per sé non è un atto idoneo a interrompere la prescrizione”
“Quindi, possiamo confermare che anche nel 2020 esistono sentenze di Cassazione che dicono esattamente quello che stiamo dicendo adesso” “Sì, esattamente. Anche nel 2020 ci sono delle sentenze della Cassazione che confermano questo principio, che io definirei ormai consolidato”
“Avvocato, quindi, come è finita poi davanti al Giudice?” “Stiamo parlando sempre del giudizio di Primo Grado. Il Giudice, fortunatamente uniformandosi a quelli che erano i principi sanciti dalla Cassazione, ha sostenuto che l’istanza di rateazione che la Riscossione aveva prodotto in giudizio non equivaleva al riconoscimento e non interrompeva la prescrizione. Conseguentemente il debito era prescritto e ha emesso una sentenza di totale accoglimento della nostra opposizione, annullando tutte le cartelle esattoriali”
“Ovviamente, come spesso diciamo, è sempre un percorso” “Esatto, Dottore. Perché, purtroppo, non finisce qui. Nonostante l’esito positivo, la Riscossione decide di fare appello, quindi dobbiamo andare in Secondo Grado. Fortunatamente, la sentenza che precedentemente ho mostrato riguarda la Corte d’Appello Sezione Lavoro, quindi la sentenza di Secondo Grado conferma l’esito della sentenza positiva di Primo Grado, ribadendo gli stessi concetti, ossia che l’istanza di rateazione non equivale a riconoscimento del debito e non interrompe alcuna prescrizione”
“Quindi il messaggio che vogliamo lasciare attraverso questo caso risolto è che, se anche hai aderito alla Rottamazione Ter o comunque hai fatto richiesta di rateizzazione del tuo debito, è ancora possibile verificare la tua situazione. A questo punto, avvocato, l’ultima cosa. Possiamo dire: caso risolto!” “Caso risolto!”
“Perfetto, avvocato. La ringrazio, sono molto contento del messaggio che abbiamo dato a tutti gli imprenditori che ci stanno seguendo e ci vediamo la prossima volta. Arrivederci e grazie”