Cartelle esattoriali Rottamazione 2023
Eventuali pagamenti effettuati su debiti potenzialmente rientranti nella rottamazione quater o nel saldo e stralcio delle cartelle sotto i 1000 euro, restano infatti acquisiti dal fisco e non saranno restituiti ai contribuenti
Effetto tregua fiscale sulle cartelle esattoriali: chi paga (ora) sbaglia.
Eventuali pagamenti effettuati su debiti potenzialmente rientranti nella rottamazione quater o nel saldo e stralcio delle cartelle sotto i 1000 euro, restano acquisiti dal fisco e non saranno restituiti ai contribuenti.
È quanto prevede testualmente, in più punti, la legge 197/2022 (legge di stabilità 2023). Le somme versate relative a debiti definibili e poi definiti con la rottamazione o annullabili e poi annullati con il saldo e stralcio restano definitivamente acquisite dall’erario e non sono rimborsabili.
Cartelle esattoriali e Rottamazione 2023: l’effetto della rottamazione
All’art. 1, comma 239 della legge di bilancio 2023 viene stabilito che le somme relative ai debiti definibili (con la rottamazione quater), versate a qualsiasi titolo, anche anteriormente alla definizione, restano definitivamente acquisite e non sono rimborsabili.
Tale disposizione ha una triplice ingerenza con la gestione delle cartelle esattoriali. La prima riguarda il caso di un pagamento integrale di una cartella esattoriale effettuato (ante o) post 1 gennaio 2023 e rientrante nel perimetro della rottamazione.
In questo caso è inutile aderire all’istituto agevolativo presentando domanda in quanto il carico risulta pagato, senza, come detto, la possibilità di rimborso.
La seconda interazione riguarda invece i carichi dilazionati che saranno poi oggetto di rottamazione.
In questo caso è interesse del contribuente bloccare qualsiasi tipo di pagamento. Eventuali rate corrisposte non saranno restituite benché poi il relativo carico sia definito entro il prossimo 30 aprile 2023.
Il terzo riguarda la rottamazione ter con la prossima rata in scadenza il 28 febbraio.
È stata la stessa Agenzia delle entrate riscossione a specificarlo. In caso di adesione alla rottamazione quater, la rata della ter di prossima scadenza non va corrisposta e, se versata, scattano le disposizioni del citato comma 239 ovvero il pagamento viene acquisito e non restituito.
Effetto saldo e stralcio
Va specificato che la cancellazione dei carichi di importo residuo entro il 1000 euro affidati al riscossore dal 2000 al 2015 opera a partire dal 1 gennaio 2023 ma l’effettivo annullamento dei debiti, come disposto all’articolo 1 comma 222 della legge 197/2022, avverrà il 31 aprile 2023.
In ottemperanza a quanto previsto all’ultimo periodo del citato comma 222, eventuali somme versate ante 31 aprile 2023 su carichi oggetto poi di annullamento restano definitivamente acquisite (e non saranno oggetto di restituzione).
Anche in questo caso restano da tenere sotto controllo, oltre che i pagamenti integrali di cartelle potenzialmente rientranti nel perimetro della cancellazione, anche i versamenti di rate relative a carichi dilazionati che, alla data del 1 gennaio 2023, erano di importo residuo entro i 1000 euro. Va da sé che la linea da seguire e di maggior tutela per i contribuenti, tenendo sempre presente eventuali rischi di decadenza dai piani, è quello di bloccare ogni tipo di pagamento su cartelle potenzialmente sotto i 1000 euro. Considerando anche che per questa tipologia di debiti, ai sensi del comma 223 dell’articolo in commento, fino alla data di annullamento (31 aprile 2023) la riscossione è sospesa.
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