Caos rottamazione ter: in arrivo ultima scadenza, a rischio mezzo milione di imprese e liberi professionisti

articolo a cura di:
Lodovico Poschi
Lodovico Poschi

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Rottamazione ter

Caos Rottamazione Ter, la tempesta fiscale si abbatte sui contribuenti

È caos sulla rottamazione-ter, il c.d. Saldo e Stralcio.

Una brutta notizia per le casse dell’Erario, ma anche il segno che molti imprenditori stanno soffrendo di una diffusa crisi di liquidità.

In questo articolo del gennaio scorso ci eravamo soffermati sul fatto che il 60% delle cartelle scadute al 31 dicembre non erano state saldate. Poi è arrivato un altro segnale tutt’altro che rassicurante, nel primo trimestre dell’anno.

I problemi derivano stavolta dalla scadenza del 9 dicembre dello scorso anno (che slittava al 14 con la tolleranza dei 5 giorni)  e che riguardava la vastissima platea di contribuenti (1,25 milioni) che avevano aderito alla Rottamazione Ter o c.d. Saldo e Stralcio.

Quella data era il termine ultimo stabilito per versare tutte le rate scadenti nel 2020 e 2021 e sospese durante la pandemia.

Rottamazione Ter, oltre mezzo milione di contribuenti hanno saltato la rata di dicembre 2021

Secondo i dati forniti, solo il 57% dei contribuenti (circa 718 mila) si sono messi in regola, versando le rate dovute.

Il restante 43% non è riuscito a saldare il proprio debito. Si tratta di oltre mezzo milione di imprese e lavoratori autonomi che hanno successivamente ricevuto l’intimazione da parte di Agenzia delle Entrate, per versare il dovuto entro 5 giorni, senza alcuna possibilità di ulteriore dilazione, pena l’avvio immediato di azioni esecutive (scopri come annullare il tuo debito).

Si tratta di una vera e propria emergenza che sta proseguendo il suo trend anche in questa ultima parte dell’anno perché, è bene chiarirlo, la legge non consente alcuna possibilità di rateizzazione del debito residuo.

Una tempesta sui contribuenti ma una possibile catastrofe proprio anche per le casse dello Stato: si calcola che la perdita fra il 2022 e il 2023 da mancati incassi della rottamazione ter ammonterà a quasi 2,5 miliardi di euro.

Per le impresa una soluzione c’è: la transazione fiscale

La situazione è drammatica. Stiamo parlando di crediti vecchi anche di cinque anni, che erano stati bloccati con le misure anti-Covid. Ma adesso i nodi vengono al pettine e per mezzo milione di contribuenti il conto si presenta salatissimo.

Da più parti si chiede una soluzione normativa, che potrebbe parzialmente essere arrivata con la nuova informazione della Tregua Fiscale, che in ogni caso non farà altro che posticipare il problema, senza risolverlo.

E allora cosa si può fare?

Per le aziende esistono strumenti importanti quali composizione negoziata della crisi e Concordato Preventivo.

Soprattutto il Concordato apre le porte alla Transazione Fiscale, strumento oggi di grande aiuto per risolvere una Crisi Fiscale d’Impresa. Il Legislatore, infatti, ha introdotto la possibilità di richiederla senza la necessità di avere il consenso dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione (Ex Equitalia), del Fisco in generale e dell’Inps.

Ciò significa che le imprese possono chiedere e ottenere forti sconti sul proprio debito (fino all’80%) nei confronti del Fisco senza che l’Agenzia delle Entrate/Riscossione si possa opporre.

Uno strumento sempre più utilizzato, anche se in passato considerato giustamente pericoloso, ma che ora sta garantendo notevoli risultati agli imprenditori che vi hanno fatto ricorso. Sono già diverse le Corti d’appello che hanno dato ragione ai contribuenti e torto ad ex Equitalia, che si era opposta alla decisione dei tribunali che avevano omologato le proposte.

La Tregua Fiscale è solo un rimandare l’inevitabile

Purtroppo la temuta tempesta fiscale si sta abbattendo ancora ora con tutta la sua forza su imprenditori e contribuenti, che dati alla mano fanno molta fatica a stare al passo di scadenze che dopo lo stop a causa del Covid e gli incrementi causati dall’inflazione e le situazione socio-politiche attuale, sono tornate a galoppare.

Ma al ministero dell’economia sorgono il naso perché non si vuole andare ad un ulteriore sfondamento di bilancio. E c’è anche una questione ideologica perché in molti nel governo tendono a fare e equiparare la rottamazione ad una sanatoria e dunque ad un condono.

Rottamazione Ter: una fase delicatissima, affidati a mani esperte

È un momento molto delicato, reso ancora più drammatico dalla guerra in Ucraina e le ripercussioni che essa sta avendo sull’economia di mezza Europa.

Molti esperti avevano preventivato anche l’inferno fiscale che si sarebbe abbattuto sulle nostre imprese. Cosa che sta puntualmente avvenendo. L’importante, in questi casi, è non perdere mai la bussola ed essere pronti a rispondere con saggezza e tempestività.

Per esempio, non dando mai per scontate le contestazioni rivolte dall’amministrazione finanziaria, spesso errate e quindi passibili di annullamento attraverso il contenzioso tributario.

Il nostro team di professionisti è in grado di analizzare a fondo la situazione debitoria di ogni singolo imprenditore e mettere in piedi la migliore strategia per gestire e risolvere quel debito.

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