L’1 Settembre riparte la Riscossione dopo oltre 18 mesi di pausa fiscale a causa del Covid, .
Dopo un lungo stop, il Fisco inizierà a battere cassa. Con l’imminente ripresa della riscossione ci sono nuove scadenze che un imprenditore deve assolutamente sapere
La ripresa della riscossione a partire dal 1° Settembre comporterà l’obbligo di pagare tutte le cartelle di pagamento notificate e non pagate alla data dell’08 Marzo 2020, a cui si aggiungeranno tutte quelle non ancora notificate e rimaste in stand-by durante la sospensione Covid.
L’1 settembre riparte la Riscossione, quali sono le scadenze da conoscere?
Quindi, se avevi una cartella di pagamento, notificata tempo fa, scaduta dopo l’8 marzo 2020, i termini per il pagamento sono sospesi solo fino al 31 agosto 2021.
Il versamento delle somme dovute dovrà essere effettuato entro il 30 settembre 2021 ma dal 1° Settembre Ex Equitalia potrà partire con intimazioni e pignoramenti.
Il 31 agosto sono fissate diverse scadenze. Da un lato ci sarà il termine finale di sospensione della notifica degli atti, delle procedure di riscossione e dei pagamenti delle cartelle e delle rateizzazioni. Dall’altro, invece, anche quello per il pagamento della “Rottamazione-ter” e della “Definizione agevolata delle risorse UE”.
I pagamenti successivi cadranno poi il:
- 30 settembre 2021 è il termine per il pagamento della rata in scadenza il 31 luglio 2020 della “Rottamazione-ter”, del “Saldo e stralcio” e della “Definizione agevolata delle risorse UE”;
- 31 ottobre 2021 è il termine ultimo di pagamento per la rata in scadenza il 30 novembre 2020 della “Rottamazione-ter” e della “Definizione agevolata delle risorse UE”;
- 30 novembre 2021 è il termine ultimo di pagamento di tutte le rate in scadenza nel 2021; possono usufruirne solo coloro che effettueranno entro i nuovi termini il pagamento di tutte le rate in scadenza nell’anno 2020.
Inoltre riprenderanno il 1° Settembre le procedure cautelari (fermo amministrativo e ipoteca) ed esecutive come pignoramenti.
L’1 settembre riparte la Riscossione, nuovi rischi per gli imprenditori
La sospensione riguarda anche gli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuato prima della data di entrata in vigore del decreto Rilancio (19/5/2020).
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Parliamo di pignoramenti su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati.
Dunque, dal 1° Settembre, il datore di lavoro effettua nuovamente la trattenuta sulla busta paga.
Ancora, riprenderanno le verifiche di inadempienza delle Pubbliche Amministrazioni e delle società a prevalente partecipazione pubblica nei confronti dei privati da effettuarsi prima di disporre pagamenti di importo superiore a 5.000 euro.
Poco più di una settimana quindi e poi, dal 1° Settembre l’Agenzia delle Entrate Riscossione aprirà le porte del Magazzino fiscale. Sono milioni gli atti pronti a partire e questa volta dopo la raccomandata arriverà direttamente il pignoramento.
L’1 settembre riparte la Riscossione: come può un imprenditore tutelarsi in questo caso?
Ogni imprenditore ha solo 6 giorni per acquisire consapevolezza di ciò che lo attende attraverso la verifica e l’analisi approfondita, fatta da professionisti esperti, della propria posizione debitoria.
Queste nuove scadenze sono il preludio di una ripartenza della riscossione senza freni. Il Fisco è alle porte, pronto a battere cassa.
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